domenica 28 luglio 2013

L'icona restituita. Raffale Piazza (inediti).

Prologo

Dal caldo delle
tue mani alle mie
un fiore azzurro
d’erba sotto il sole
ad accadere per
altre generazioni.

1
Hai percorso il tempo
in auto e sei venuta
a dare il senso del
latte al figlio diciottenne,
amato e non voluto e

2
nella chiostra prealbare
nel felice movimento
dello specchio
la tua icona ad entrarmi
per gioco negli occhi e

3
il treno blu che ti ha
trasportato l’anima
di vetro nel fondersi
della notte con la
visione dei pini piantati
nel primo ‘900 e

4
qui si respira aria tersa
incanto di sorgente
dai tuoi fianchi di ragazza
nel tendere alla via serale e

5
una scala per salire alle cose
del cielo è rimasta nel
tempo incantesimo tra
i nostri genitori e i nostri
figli e

6
sei giunta per altre navigazioni
oltre lo squillo del
telefono e la lettera alla
portineria arrivata
o il nuovo libro,
per accedere al luogo
dove eravamo stati
col bambino quando
aveva cinque anni e

7
ora è la stagione delle
spighe e il figlio ha
18 anni, la forza
trasparente dell’aria
nell’accadere di ore
al mio polso sottile

a stringere la giovinezza
a respirare, la brezza
di un luglio dove tutto
è fermo anche del sole
la lamina, il dischetto
che vedi alle diciannove
dall’incanto del Parco
Virgiliano e

8
poi la forza nelle gambe
che vengono da me
se sei l’icona a scendere
nel cuore fino a isole
altre.


Raffaele Piazza  





lunedì 22 luglio 2013

Al vigile luminoso. Due inediti di Immondizie Riunite.

Una poesia di Corso Francia

Il coraggio di non essere niente è qui\ in corso Francia
Sotto questo cavalcavia di tangenziale c’è una passeggiata che non passeggia
una deportazione indolore da un capo all’altro\ oltre qualunque positività

al valore zero del gesto\ senza soldi così, ma mai del tutto poveri
Tra i Parioli e Vigna Clara, sulla collina del Fleming\ Il vizio di guardare le case
sta sparendo nel nulla

(I pantaloncini dell’Oviesse non sono poi così brutti\ e il monito di quei colori
mi è finalmente chiaro\ come pure lo stare assieme del supermercato).

Tutti mi chiedono della clinica\ Ed io so dargli indicazioni

Ma nessuno si ferma mai\ di fronte a questo vigile luminoso che sono io.




Un'altra poesia di Corso Francia
La famiglia parla di infinito.
Pamela Pace

Mamma mamma, papà, non è rimasto niente dei miei pomeriggi a Varese
Nel sole sotto i portici alla Motta, in corso Matteotti, davanti al Cairoli
Nel bar dove facevano le brioches buone o alle Nord e nemmeno sulla statale
Nelle rotonde con carcasse d’aereo o a Cislago, a Biandronno

Di me si sono perse le tracce, il sindaco Candiani ormai sta a Roma pure lui
Chissà se si ricorda di me, e voi pure non c’eravate ma eravate sempre con me
In quella promessa di ritorno o di trasferimento di nuova radice di posto auto
Di esselunga con tessera e punti fragola

Io vi portavo sempre con me perché me n’ero andato e oggi sono certo che qualcuno
Nella mestizia di un pomeriggio tradatese ancora mi cerca in una strada squallida
Di Tradate o da Coin per comprare un pigiama

Dev’essere così sono sicuro che c’è un leghista simpatico da qualche parte
Che si ricorda di Sergio che era simpatico era uno dei nostri