posto da GAMMM (febbraio 2010)
UN ALTRO APPASSIONATO DI NIENTE
C’era una volta un altro appassionato di niente. Questa storia si ambienta nella città caserta in provincia di napoli dove questo personaggio andava avanti senza prospettive essendo convinto che niente poteva appassionarlo, e cioè non amando il niente ma non amando niente. Questa differenza che lui faceva aveva sempre molte difficoltà a spiegarla perché spesso non appena diceva che era appassionato di niente e soprattutto che studiava filosofia nell’università di caserta moderna tutti pensavano che era il classico filosofo che faceva quei discorsi sul nulla, sull’infinito, sul cosmo ecc. ma non era così. Comunque finalmente gli studi finirono, e arrivò alla laurea alla quale presentò una tesi con un titolo assurdo che addirittura lo fece sfottere anche da parte dei suoi professori e dei parenti mentre discuteva, si chiamava Aprimenti veritativi: come autentificare e disvelare l’ontico in provincia di napoli. Lui però essendo disoccupato voleva continuare gli studi perché aveva già inventato un progetto che si chiamava Oltre l’aprimento veritativo. Linguaggio democratico e società civile, ma il professore gli disse che adesso era meglio se cercava un lavoro anche perché era un ottimo momento soprattutto nei coll centers e purtroppo avevano tagliato i fondi per la ricerca consigliandogli di scriversi alla cgl anche perché la situazione a caserta era quello che era. Lui certamente non fu felice ma il ragionamento che fece fu questo: “per me una cosa vale l’altra, nell’estasi del linguaggio. Ma questo non vuol dire che non proverò a spendere questo titolo a napoli, o che non proporrò il mio progetto di studio nelle università di quella metropoli”.
UN ALTRO APPASSIONATO DI PASSATO
C’era una volta un altro appassionato di passato. Lui trascorreva tutta la giornata pensando al passato non apprezzando il presente e il futuro che lui considerava delle fasi inutili infatti diceva che il presente non gli interessava e il futuro non esisteva ancora. Invece tutto il passato gli sembrava bellissimo e soprattutto la sua infanzia alla quale si era divertito moltissimo e aveva fatto delle ottime amicizie che gli erano anche rimaste, e anche dal punto di vista storico diceva che la preistoria era stata un’età eccezionale in cui anche se l’uomo doveva combattere con i dinosauri certamente viveva in un ambiente non inquinato a mangiava cibo sanissimo. Ma la cosa strana era che lui amava non solo il passato come epoca ma anche come tempo infatti usava sempre dei verbi come andai feci dissi bevei che purtroppo secondo lui stavano scomparendo e che dovevano essere conservati da tramandare ai nostri figli. Una volta però durante un viaggiò in Inghilterra conoscé due ragazze di Brescia che purtroppo lo sfotterono tutta la serata perché lui facendo dei racconti usava proprio quel passato remoto che loro consideravano una negrata ovvero roba da siciliani.
UN ALTRO APPASSIONATO DI AMORE
C’era una volta una persona molto particolare e cioè un altro appassionato d’amore. Lui aveva preso questa passione alle medie in cui non prendeva un canale che trasmetteva i film porno e quindi a differenza degli amici si toccava sui film normali come love story, napoleone, kramer contro kramer ecc. e quindi provava il piacere soprattutto sui baci, e ovviamente il passaggio dai baci all’amore era quasi automatico. Quando la mattina andava in classe mentre gli amici raccontavano di Cicciolina che veniva urinata addosso da tre uomini oppure di un porno tedesco dove c’era una comparsa per portare un secchio per contenere la masturbazione di un pony da parte di una ragazza, lui raccontava che aveva visto un bacio bellissimo oppure di una coppia che alla fine aveva fatto pace chiaramente sviluppando su di lui la rabbia dei compagni. Anche crescendo la sua passione non cambiò creandogli però molte difficoltà con gli altri e anche con le donne che dicevano che era omosessuale. Questa favola ci fa capire che molto spesso il nostro destino può dipendere anche da fatti casuali come la non presa di un canale televisivo, e che le donne spesso non sono molto sensibili nei confronti di quegli uomini che non avendo una cultura pornografica le trattano delicatamente.
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