sabato 17 gennaio 2009

Collana A4


mercoledì 21 gennaio 2009 ore 18,00
IL LABORATORIO / le edizioni
presenta la collana di Libri d'Arte
"Aquattro"
presso l'Instituto Cervantes, in via Nazario Sauro, 21, Napoli

Interverranno Stella Cervasio, Mariano Bàino, Francesco Filia,
Gabriele Frasca.
Verranno esposti i lavori originali di Errico Ruotolo, Pasquale
Coppola, Daniela Pergreffi
e inoltre le Incisioni contenute nelle prime 50 copie dei volumi.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 10 febbraio 2009.



per info:
Instituto Cervantes Napoli +39 081 19563311

Per i giornalisti che volessero partecipare all’evento:
richiedere foto alta risoluzione per la stampa a
comunicazione@larcaelarco.com

martedì 13 gennaio 2009

Memorie di un magliaro


"Pronto, Gino? Sono Gino." "Chi Gino?" "Tuo cugino. Ci sono novità"............. Anche il padre di Gino, Zio Giggino faceva il magliaro. Adesso ha una pizzeria, nella fredda Germania. Suo figlio Gino, mio cugino, è tornato a Napoli per fare carriera. Così mi telefona e mi fa "Parti con me?" Io gli chiedo "E dove si va?" Lui dice "Berlino. In periferia però..." In quei piccoli paesi sembrava d'essere a cinecittà. Le vie erano deserte e silenziose come le chiese. Fermiamo un signore grande e grosso. Diciamo quanto concordato, parla Gino con il suo tedesco da immigrato "Ersculdigung...bitte...wollen sie vedere la merce che si vende. sa, abbiamo avuto un problema. ci aspettavano alla fiera. poi invece, sa..., l'aereo. il tempo,... un contrattempo". lui compra tutto una giacca Armani, fatta in plastica e una maglietta usa e getta, da indossare in tutta fretta. Poi c'invita ad entrare in una villetta. C'è la moglie grassa e bianca come una balena. Fiuta l'affare..ridono e parlano insieme . "Nur 100 euro, ist gut, alles klar..." mio cugino non aspetta. Svuota il pacco di roba, imitazione perfetta, acquistata al capannone della famiglia Nuvoletta. Improvvisamente si ferma "Haben Sie Tochter?" ("ma che fa questo pensa a magna?") "Nein, wir sind alein". Mi strizza l'occhio. Afferra il polso del vecchio "tu fatti la vecchia", li leghiamo alla sedia. "tu aspetta io vado di là". Svuota la cassetta di sicurezza. Io guardo la signora. Penso all'italia, al diploma in meccanica, a mia madre, al suo lavoro da sarta, piccoli aggiusti, alla canna a fine giornata, all'accrocchio in piazza, alla noia infinita, al risveglio la mattina, al mio volto sempre più largo, al mio corpo sempre più grosso, al fallimento percepito, mentre mi fisso allo specchio, al sacrificio, alla sfiga, alla trasferta in terra straniera, ai terroni, ai vecchi lavori, alle risorse fantasiose, al popolo mansueto, pigro ma buono, al popolo dal cuore d'oro, al popolo più furbo, a mio cugino, il figlio di zio Gino, che spacca tutto.