venerdì 19 agosto 2011

Per Giuliano Mesa, scomparso il 16 agosto scorso

è come se andarsene non fosse che questo,
questo restare e fare ancora un gesto
(è come se dirlo fosse soltanto vero,
e non più vero, ancora, del non dirlo)

e poi quello che manca mancherà
e ciò che è è ciò che ormai è stato
(e parlane, mio amore, dinne ancora,
fa che sia vero ancora)

(pensa ad un giorno, pensando ancora
a chiudermi gli occhi, finché c’è luce,
a premere ancora, sulla tempia, il nervo che pulsa)

(pensa che vuoi pensare,
fino a quel buio,
fino alla luce, infine, che scompare)


8 -v3

ed è quest'ombra
sul tuo volto,
questa piega-

un segno che ti segna
come se fossi tu

(sei tu,
l'ombra di te
che sai di essere-

il tuo sapere il mai
che mai sarà)


da Quattro quaderni, Giuliano Mesa, edizioni Zona, 2000

giovedì 4 agosto 2011

Gli anni sottratti



“Racconta , con parole tue, gli eventi
Più significativi della tua vita”. Questo
È il tema da svolgere, tra il dolore
Di un’erezione e una macchia d’inchiostro
Sul maglione. “Luoghi comuni e banalità”.
Questo è stato il responso. Solo ora, però,
Sono stato sognato dai miei ricordi.