Attoniti gli occhi accolgono
l’azzurro ghiaccio di un cielo
indifferente e senza rimedio.
Distogliere lo sguardo, rivolgerlo
al cieco dibattersi di ogni essere, dove
infuria la terra, placida e tremenda, la
vita
che esplode e si dilania per un nonnulla
e forse sarebbe più vero tornare
ad essere specie, feroce ingranaggio
della sopravvivenza, ottusa presenza
senza nessun enigma. Ameba
che continua a persistere, a farsi
spazio nel buio, nell’amniotico buio
atroce di ogni inizio.
© Francesco Filia
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