martedì 28 giugno 2011

Rogo


(La neve, XII frammento, Napoli 2007)

La folla, i corpi ondeggiano nel riverbero
di questa strada. L’aria la polvere li assedia, li soffoca.
Il cielo e il mare si fondono, colano densi coprendo
ogni cosa: questi palazzi radicati nel vuoto l’acre
sentore della nostra fine imminente il suono ossessivo
di un allarme i portoni e le piazze gremiti di visi
di occhi.
Non è un gioco! È una questione di vita, di morte.
C’è il sangue che pulsa c’è il sudore che copre la pelle.
Il nostro respiro che cerca lo spiraglio per sopravvivere.
Questa è la crepa dei nostri giorni. I tempi morti
tra un gemito e l’altro, ci lasciano così, attoniti
e senz’appiglio. La luce dell’alba scopre ogni cosa
e le restituisce – queste mura i marciapiedi il tuo volto –
nude e senza protezione, inermi ed esposte all’incombere
del mondo, di questa città gettata tra il mare e un incubo
appena iniziato, il cerchio spezzato di queste colline.

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto bello :)